(post cominciato il 20/1/2009)
Pre Scriptum: quanto adoro questo font, soprattutto i numeri che sforano con le gambette in basso rispetto alla linea di base :)
Ieri il (mio) cielo era pieno di nuvole.
Non pioveva più di tanto, ma l'umidità mi pungeva le ossa in maniera fastidiosa.
Oggi il sole splende senza riscaldare.
(riprendo oggi da qui)
Eppure ho voglia di crogiolarmi senza scottarmi e pentirmi di voler ricaricarmi.
Spesso mi lascio andare pensando cose troppo negative. Eppure inesorabilmente mi basta fare due passi, magari per andare a prendere il piccolino dalla tata e vedere il suo sorriso gaio perché l'altalena ricominci la sua corsa verso l'alto.
Non so perché mi prenda così, è sempre stato parte del mio carattere. Tra l'altro questa metafora dell'altalena l'ho usata tante altre volte.
Ebbene, anche oggi c'è il sole fuori e dentro. E sono pure di buonumore nonostante la levataccia (alle 5:00) peggiore di quella di ieri (alle 4:00)... vabbé, ho fatto quasi 8 ore di sonno in una tirata, sono più che sufficienti per ricaricare le pile.
Oggi sarò solo tutto il giorno. Mi occuperò di pupo da solo, gioco, coccole, bagnetto, pappa, nanna, speriamo non ripappa notturna. Oramai ci ho quasi preso gusto...
Aaah, la vita da babbo!
martedì 20 gennaio 2009
giovedì 4 settembre 2008
Singularity
Questo pomeriggio ho imparato un nuovo termine in inglese :
Technological Singularity
Da buon fan di SF avevo un minimo di infarinatura sul concetto di singularity in fisica ovvero "un punto dello spaziotempo in cui il campo gravitazionale ha un valore infinito." (citazione dalla definizione di wikipedia). Da quanto ho capito, il concetto di singolarità non puo' essere correttamente spiegato dalle leggi della fisica attuale.
Si parla di singolarità tecnologica per intendere un punto dello sviluppo di una civiltà in cui una scoperta tecnologica senza precedenti ha delle conseguenze che sono imprevedibili per gli uomini dell'epoca. Nel corso dell'evoluzione della civiltà umana ci siamo trovati di fronte a diverse singolarità tecnologiche come ad esempio la rivoluzione industriale, la scoperta dell'elettricità, del DNA.
Una possibile singolarità tecnologica futura, sempre che si possano davvero prevedere tali eventi, è la creazione di una macchina dotata di intelligenza capace di automigliorarsi e creare quindi a sua volta delle macchine ancora più intelligenti, entrando così in un circolo vizioso le cui conseguenze sono imprevisibili.
Sulla pagina inglese di wikipedia dedicata al termine technological singularity, è repertoriato un link alla pagina del Singularity Institute for Artificial Intelligence, un istituzione che ha diversi obiettivi, tra cui la previsione delle eventuali conseguenze della creazione di un'intelligenza artificiale. Ho cominciato giusto a leggere la parte introduttiva sulla definizione di singolarità e sul perché è giusto considerare tale eventualità.
Sono arrivato a questa pagina partendo dalla mia solita capatina nei siti di news di tecnologia informatica, nella fattispecie un articolo di hwupgrade.it sull'ultimo Intel Developement Forum, in cui si discute tra le altre cose degli avanzamenti della ricerca informatica sulle tecnologie dei prossimi anni. Uno dei campi di ricerca attuali è sui cosiddetti catoms, ovvero Claytronics Atoms che puo' essere tradotto (riprendendo i termini dell'autore dell'articolo) come "atomi di argilla elettronica". I catoms sono delle nanomacchine capaci di prendere la forma, una volta assemblati in grande quantità, di un qualunque oggetto reale. Queste riproduzioni della realtà potranno essere programmate per riprodurre l'aspetto, la funzione, il comportamento di oggetti... o persone e di conseguenza sarà possibile interagire con esse come se fossero realmente gli oggetti che replicano.
Certi esempi sono sconcertanti, mi ha davvero sconvolto rendermi conto di leggere del materiale scientifico e non fantascientifico. Si parte dal semplice oggetto comune, come una scala che si puo' trasformare in barella, o un estintore che diventa una vanga se necessario, fino ad arrivare ad un dottore virtuale a casa di un paziente, che sia capace di mimare i gesti di un dottore in carne ed ossa restando comodamente nel suo ambulatorio.
Lo stato attuale di queste ricerche, effettuate all'Università di Carnegie Mellon, è la creazione di catom "bidimensionali" (credo si riferisca al fatto che l'interazione avviene solo in due dimensioni) di 44 mm di diametro, ricoperti di elettromagneti che permettono l'attrazione reciproca e una sorta di movimento globale.
Affascinante, no?
Technological Singularity
Da buon fan di SF avevo un minimo di infarinatura sul concetto di singularity in fisica ovvero "un punto dello spaziotempo in cui il campo gravitazionale ha un valore infinito." (citazione dalla definizione di wikipedia). Da quanto ho capito, il concetto di singolarità non puo' essere correttamente spiegato dalle leggi della fisica attuale.
Si parla di singolarità tecnologica per intendere un punto dello sviluppo di una civiltà in cui una scoperta tecnologica senza precedenti ha delle conseguenze che sono imprevedibili per gli uomini dell'epoca. Nel corso dell'evoluzione della civiltà umana ci siamo trovati di fronte a diverse singolarità tecnologiche come ad esempio la rivoluzione industriale, la scoperta dell'elettricità, del DNA.
Una possibile singolarità tecnologica futura, sempre che si possano davvero prevedere tali eventi, è la creazione di una macchina dotata di intelligenza capace di automigliorarsi e creare quindi a sua volta delle macchine ancora più intelligenti, entrando così in un circolo vizioso le cui conseguenze sono imprevisibili.
Sulla pagina inglese di wikipedia dedicata al termine technological singularity, è repertoriato un link alla pagina del Singularity Institute for Artificial Intelligence, un istituzione che ha diversi obiettivi, tra cui la previsione delle eventuali conseguenze della creazione di un'intelligenza artificiale. Ho cominciato giusto a leggere la parte introduttiva sulla definizione di singolarità e sul perché è giusto considerare tale eventualità.
Sono arrivato a questa pagina partendo dalla mia solita capatina nei siti di news di tecnologia informatica, nella fattispecie un articolo di hwupgrade.it sull'ultimo Intel Developement Forum, in cui si discute tra le altre cose degli avanzamenti della ricerca informatica sulle tecnologie dei prossimi anni. Uno dei campi di ricerca attuali è sui cosiddetti catoms, ovvero Claytronics Atoms che puo' essere tradotto (riprendendo i termini dell'autore dell'articolo) come "atomi di argilla elettronica". I catoms sono delle nanomacchine capaci di prendere la forma, una volta assemblati in grande quantità, di un qualunque oggetto reale. Queste riproduzioni della realtà potranno essere programmate per riprodurre l'aspetto, la funzione, il comportamento di oggetti... o persone e di conseguenza sarà possibile interagire con esse come se fossero realmente gli oggetti che replicano.
Certi esempi sono sconcertanti, mi ha davvero sconvolto rendermi conto di leggere del materiale scientifico e non fantascientifico. Si parte dal semplice oggetto comune, come una scala che si puo' trasformare in barella, o un estintore che diventa una vanga se necessario, fino ad arrivare ad un dottore virtuale a casa di un paziente, che sia capace di mimare i gesti di un dottore in carne ed ossa restando comodamente nel suo ambulatorio.
Lo stato attuale di queste ricerche, effettuate all'Università di Carnegie Mellon, è la creazione di catom "bidimensionali" (credo si riferisca al fatto che l'interazione avviene solo in due dimensioni) di 44 mm di diametro, ricoperti di elettromagneti che permettono l'attrazione reciproca e una sorta di movimento globale.
Affascinante, no?
Etichette:
intelligenza artificiale,
technologia
domenica 10 agosto 2008
Perché non riesco ad aggiornare il blog?
L'ultimo messaggio risale a taaanto tempo fa (novembre 2007)... anche se in effetti non è che abbia molti visitatori per cui nessuno l'ha notato. L'unica persona ad essere abbonata è mia moglie che si è lamentata solo una volta del fatto che non c'è niente di nuovo.
Ecco qui che ci riprovo. Solo il fatto che abbia deciso di aggiornare il blog è già un buon inizio, come dice il famoso adagio "Chi ben comincia è a metà dell'opera".
Mi ripropongo di scrivere su:
A presto!
Ecco qui che ci riprovo. Solo il fatto che abbia deciso di aggiornare il blog è già un buon inizio, come dice il famoso adagio "Chi ben comincia è a metà dell'opera".
Mi ripropongo di scrivere su:
- Ernest (che sta per arrivare nella nostra famiglia)
- Il nuovo appartamento (che ci consegneranno nei prossimi mesi)
- GTD (metodo di organizzazione del lavoro che ho adottato esattamente 1 anno fa)
- Il mio nuovo computer (un fisso dopo 5 anni di insoddisfacente utilizzo di portatili)
A presto!
lunedì 19 novembre 2007
Riprendo la penna (o i tasti) in mano
Da circa un mesetto, ormai, sto cercando di cominciare una storiella per bambini per un concorso senza scopo di lucro per finanziare un progetto ospedaliero qui in Francia.
Il concorso si chiama "Prix Flaubert" ed è organizzato dalla struttura per cui lavoro. Il tema della storia è "L'ospedale del futuro" e deve avere non più di 6000 caratteri, spazi compresi. Il termine per la consegna è fissato al 15/12 (che è pure un sabato, strano).
Un po' vaghi come requisiti, ma direi che è un vantaggio.
Il pretesto è buono per riprendere a scrivere, anche se per ora ho fatto giusto qualche pianificazione di massima e il tempo rimasto non è tantissimo.
Sotto suggerimento di mia moglie, ho preso un libro di Vladimir Propp chiamato "Morfologia della Fiaba". La parziale e sommaria lettura di questo libretto (è davvero tascabile) mi è per il momento valsa a procrastinare l'inizio della scrittura. Mi propongo entro la fine di questa settimana di abbozzare almeno la trama nei suoi diversi risvolti...
Il concorso si chiama "Prix Flaubert" ed è organizzato dalla struttura per cui lavoro. Il tema della storia è "L'ospedale del futuro" e deve avere non più di 6000 caratteri, spazi compresi. Il termine per la consegna è fissato al 15/12 (che è pure un sabato, strano).
Un po' vaghi come requisiti, ma direi che è un vantaggio.
Il pretesto è buono per riprendere a scrivere, anche se per ora ho fatto giusto qualche pianificazione di massima e il tempo rimasto non è tantissimo.
Sotto suggerimento di mia moglie, ho preso un libro di Vladimir Propp chiamato "Morfologia della Fiaba". La parziale e sommaria lettura di questo libretto (è davvero tascabile) mi è per il momento valsa a procrastinare l'inizio della scrittura. Mi propongo entro la fine di questa settimana di abbozzare almeno la trama nei suoi diversi risvolti...
lunedì 22 ottobre 2007
Slackware 12 on an HP Omnibook XE3 GF
Slackware is one of the most "Unix-like" Linux distributions, mixing stability with simplicity.
Of all the distros I've tried (Mandrake, Red Hat, Gentoo, Debian, Ubuntu), Slackware gives me the highest sense of freedom and of a "community".
I had already installed Slackware 9 on my old Omnibook (7-8 years old) and I managed to make every piece of hardware work (sound in ALSA, 3d acceleration, ACPI, PCMCIA, etc.).
When I recently decided to give a second try at Linux, I was pretty sure the latest stable version of Slackware would be the perfect excuse to refresh my limited linux skills.
Anyway, I recompiled the kernel using an old 2.6.5 config and everything went fine... almost.
See X sections for details.
This is my last working .config
That's where problems began... startx produced a weird blank white screen either enabling dri or using the VESA x driver. In the beginning I thought it was just a xorg.conf problem, so I thoroughly checked out every single lines of my config.
Then, I thought it was the missing video refresh frequencies, so I put those on after an intense googling session.
I was at a dead end... nothing I could change worked!
And at last, I found a post on linuxquestions forum slackware distro subsection. In this post somebody had a similar problem with the i810 X driver.
Well, long story short, in the last Slackware version (12.0), the xf86-video-intel-2.1.0-i486-1 package has removed the i810 driver and put a sym link to the new intel driver, so after I did this:
Stay tuned for more!
Of all the distros I've tried (Mandrake, Red Hat, Gentoo, Debian, Ubuntu), Slackware gives me the highest sense of freedom and of a "community".
I had already installed Slackware 9 on my old Omnibook (7-8 years old) and I managed to make every piece of hardware work (sound in ALSA, 3d acceleration, ACPI, PCMCIA, etc.).
When I recently decided to give a second try at Linux, I was pretty sure the latest stable version of Slackware would be the perfect excuse to refresh my limited linux skills.
Kernel
I don't rember exactly which kernel I chose during the setup, it was either the generic-2.6.21.5 or the huge-2.6.21.5Anyway, I recompiled the kernel using an old 2.6.5 config and everything went fine... almost.
See X sections for details.
This is my last working .config
X config
That's where problems began... startx produced a weird blank white screen either enabling dri or using the VESA x driver. In the beginning I thought it was just a xorg.conf problem, so I thoroughly checked out every single lines of my config.
Then, I thought it was the missing video refresh frequencies, so I put those on after an intense googling session.
I was at a dead end... nothing I could change worked!
And at last, I found a post on linuxquestions forum slackware distro subsection. In this post somebody had a similar problem with the i810 X driver.
Well, long story short, in the last Slackware version (12.0), the xf86-video-intel-2.1.0-i486-1 package has removed the i810 driver and put a sym link to the new intel driver, so after I did this:
I could finally startx and be a happy slacker :)upgradepkg --reinstall xf86-video-i810-1.7.4-i486-1.tgz
Stay tuned for more!
mercoledì 10 ottobre 2007
Linux and HP Omnibook XE3 GF
I've finally decided to reinstall linux on my old laptop. It's an HP Omnibook XE3 GF with a Celeron (coppermine family) 1.1 Ghz, 256 MB RAM, 20 Gb HD, Intel Chipset (i830M integrated graphics).
This is my 2nd attempt at a full linux migration. The last time I came back to Windows after a couple of months.
Stay tuned for more info!
This is my 2nd attempt at a full linux migration. The last time I came back to Windows after a couple of months.
Stay tuned for more info!
lunedì 14 maggio 2007
Calma (mica tanto) piatta
Questo mese di maggio pieno di vacanze, perlomeno qui in Francia è così, giova allo stress ma non fa procedere decentemente i lavori della mia futura casetta. Fino a stamattina il terreno era ancora ingombro delle macerie dell'ultimo edificio abbattuto. Ovvero quella casetta che da sulla strada che si vede sulla sinistra nella foto del post precedente. Se aggiungiamo il tempo da cani che si è abbattuto sulla regione, vedo difficile uno spianamento del terreno entro questa settimana.
Beh, tutto sommato ho avuto la scusa per non aver potuto dedicare molto tempo a questo blog... il nuovo lavoro mi ha portato via quasi tutto il tempo. Finiti i (bei?) tempi in cui al lavoro potevo dedicarmi ad altro, ora lavoro e basta :)
Non che mi dispiaccia l'aumentata attività intellettuale, anzi.
Beh, tutto sommato ho avuto la scusa per non aver potuto dedicare molto tempo a questo blog... il nuovo lavoro mi ha portato via quasi tutto il tempo. Finiti i (bei?) tempi in cui al lavoro potevo dedicarmi ad altro, ora lavoro e basta :)
Non che mi dispiaccia l'aumentata attività intellettuale, anzi.
Iscriviti a:
Post (Atom)